A ROMA MOSTRA SUI GARIBALDI NELLA GRANDE GUERRA Camicia Rossa

Secondo una prassi che si è rivelata funzionale al riordino dei nostri archivi, l’ufficio storico dell’ANVRG ha raccolto in una mostra il materiale fotografico e documentario esistente su un tema aderente all’attualità, quello della presenza dei fratelli Garibaldi, i cinque superstiti della campagna dell’Argonna, su i vari fronti sui quali sono stati chiamati i Cacciatori delle Alpi, reggimenti eminentemente legati alla memoria del Generale Garibaldi, e destinati a raccogliere il volontariato militare, anch’esso strettamente legato alla tradizione garibaldina.
La mostra “I fratelli Garibaldi nella Grande Guerra”, inaugurata sabato 5 novembre, realizzata nella sala riunioni della sede nazionale, completa così i cimeli esposti nel Museo della Repubblica Romana, relativi essenzialmente alla campagna dell’Argonna.
Il “pezzo forte” della mostra è la tela (50×70) che rappresenta il modello per una delle cartoline ufficiali distribuite ai militari per la loro corrispondenza. E’ un quadro anonimo molto gradevole nella sua composizione e nei suoi colori, probabilmente donato alla famiglia Garibaldi. Ridotto in pessime condizioni dalla lunga permanenza a Porta San Pancrazio prima della sua riapertura, è stato fatto un nuovo telaio e il restauro del dipinto a cura di Letizia Paolini. Ancora una parte del nostro patrimonio è così salvata.
Sono esposte fotografie note e meno note dei Garibaldi, delle zone dei combattimenti, libri difficili da trovare e che rimarranno nelle nostre collezioni, medaglie e decorazioni essenzialmente di Peppino Garibaldi. Si ricorda che al ritorno dalla Francia, nel 1915, Peppino voleva costituire un corpo di volontari tra i superstiti, assieme ad altri volontari, da affiancarsi all’Eserci
to, ma questo non fu consentito. Alla fine della guerra, Peppino, Ricciotti jr e Sante combatterono ancora sul fronte del’Est della Francia, tra quei volontari che andarono, nel contesto dell’Esercito italiano e agli ordini del Generale Albricci, a sostenere l’ultimo sforzo bellico della Francia.
A fianco della mostra principale, una piccola esposizione ha evocato la figura di Sante Garibaldi
nel 70° della morte, che è stata presentata con rara delicatezza di sentimenti e perizia di argomenti dal presidente della Sezione di Roma Fabio Barbaro ed accompagnata dai pannelli dedicati al periodo della prigionia in Germania, opera di Matteo Stefanori.
Una folta presenza della Sezione ha ricordato che le riunioni sono soprattutto una occasione di incontro tra amici fraterni. (AGJ)