Abbiamo alle spalle un anno denso di iniziative associative, la maggior parte delle quali hanno riguardato la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, sia quello immateriale che corre lungo il filo della tradizione garibaldina democratica, sia quello materiale, conservato nei musei, nelle sedi, nei luoghi della memoria. Un patrimonio, quest’ultimo, che è stato ‘riscoperto’ grazie ai restauri e alle mostre che, nate a Porta S. Pancrazio, hanno continuato a circolare e ovunque hanno fatto tappa si sono creati eventi per far conoscere la nostra storia e la nostra realtà associativa.
Si è voluto ribadire il legame tra Risorgimento e Resistenza nel nome di Garibaldi. In questa ottica abbiamo completato il Museo di Asti trasferendovi l’Archivio della Divisione “Garibaldi” realizzando così un polo archivistico e museale unico in Italia su uno spaccato centrale della Resistenza dei militari italiani all’estero durante la seconda guerra mondiale, quali furono le vicende delle Divisioni “Venezia” e “Taurinense”, riunite dopo l’8 settembre ’43 nella “Garibaldi”. L’operazione, resa possibile dalla disponibilità della Città di Asti, ha consentito il riordino della sede nazionale con la catalogazione dei libri e dell’archivio dell’Associazione che, anche grazie alle borse di studio passate e future, farà di Porta S. Pancrazio un centro di documentazione e d’informazione unico sulla storia garibaldina italiana ed europea.
Grazie al nostro patrimonio siamo riconosciuti dagli enti che con noi collaborano, come gli Istituti per la Storia del Risorgimento o per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea.
Puntare sul patrimonio culturale per costruire il futuro dell’ANVRG quale sodalizio snello, articolato sul territorio, presente anche nel mondo virtuale del web e dotato di efficaci strumenti di comunicazione (già abbiamo un nuovo logo e presto un rinnovato sito): questa è la nostra missione.
Credo che la nostra Associazione sia tra quelle che più danno segno di voler superare il passaggio di generazione per portare i propri ideali nel mondo di oggi e di voler mantenere la propria identità tra le tante iniziative che si rifanno al nome di Garibaldi.
Un siffatto traguardo richiede uno sforzo comune ed una riorganizzazione interna che sarà varata dal prossimo Congresso, previsto per il 2018, mentre già da ora si auspicano proposte e suggerimenti che saranno oggetto di discussione al Consiglio nazionale di primavera. Di pari passo si dovrà affrontare la questione economica che, stante il progressivo, inevitabile venir meno di contribuzioni pubbliche se non legate a progetti, esige l’individuazione di risorse alternative ed una spiccata progettualità in capo ai nostri organi, nazionali e locali.
In questo quadro ben venga il progetto della Federazione Lazio per commemorare il 1867, ricorrendo il 150° anniversario della Campagna garibaldina dell’Agro romano per la liberazione di Roma culminata sui campi di Mentana, con l’idea di individuare e promuovere gli itinerari garibaldini nel Lazio. Così come ci stiamo attivando per sostenere un progetto con l’Università di Roma III e il Movimento Federali- sta Europeo sul Congresso della pace di Ginevra del 1867, con la speranza di un forte coinvolgimento delle nostre sezioni.
L’avvenire dunque è sempre più orientato all’autofinanziamento e al volontariato, alla presenza sul territorio attraverso i mezzi di comunicazione più moderni e alla nostra capacità di partecipare a progetti in associazione con altri, come abbiamo fatto quest’anno con gli Istituti di storia del Risorgimento di Genova e Bologna, col Comitato per il valori risorgimentali di Firenze e Livorno, col Museo Renzi di Borghi.
Il tempo passa in fretta ma forse vederlo volare è una caratteristica dell’età. Invece noi abbiamo soci sempre più giovani, che hanno tanto da fare per loro stessi, ma che hanno anche tanto tempo davanti. Se non oggi, domani… non tutti lo possono dire. Niente malinconia, solo un appello ai giovani d’animo, virtù garibaldina per eccellenza, e ai giovani d’età, per continuare ad andare avanti insieme.