Garibaldi e Caprera: da rifugio a centro propulsivo diidee e azioni. A cura di Federica FALCHI e Christian ROSSI, EdizioniEpokè, Novi Ligure, 2022, pp.160, Euro 18.

Il volume in esame, pubblicato in occasione della ricorrenza dei 140 anni dalla morte di Garibaldi, analizza, tra gli aspetti che ne hanno caratterizzato la vita e l’azione, il mare e l’isola intesi come elementi fondamentali per le origini del pensiero politico dell’Eroe dei due mondi.

Il rapporto tra il Generale e il mare è oggetto del saggio La nave come veicolo di ideali ed educazione politica del giovane Garibaldi, nel quale Andrea Spicciarelli indaga le esperienze e gli incontri che hanno caratterizzato gli anni giovanili di Garibaldi, alla scoperta delle radici del suo pensiero repubblicano e democratico. Frequentare i porti del Mediterraneo, del Mar Nero e del Mar d’Azov potrebbe essere stato il punto di partenza che successivamente avrebbe condotto Garibaldi verso il suo vero battesimo “politico” culminato con l’affiliazione mazziniana. Fondamentale per la sua formazione ideologica fu il periodo che trascorse a Rio e quello speso al servizio del Rio Grande do Sul. Lì, infatti, affinò quel modello politico-militare a cui rimase sempre fedele e che prevedeva: un referente istituzionale, un comandante operativo, un intellettuale al seguito per i contatti col territorio, un ideologo fiancheggiatore.

L’isola come laboratorio di idee e imprese è la base dell’indagine del saggio I garibaldini e le ferrovie sarde nel quale Roberto Ibba esamina la figura di Gaetano Semenza, imprenditore giornalista patriota democratico e repubblicano, tra i più attivi nell’applicazione dell’azione garibaldina e del pensiero mazziniano tra Italia e Inghilterra. Fondamentale il suo ruolo di finanziatore e organizzatore di raccolte fondi per le azioni mazziniane in Italia e per il sostentamento delle truppe garibaldine durante la Terza guerra di indipendenza. Il viaggio di Garibaldi a Londra permise infine a Semenza di consolidare definitivamente il loro rapporto, rafforzato dal comune amore per la Sardegna, vista da entrambi come luogo con ampie possibilità di sviluppo economico e sociale.

La figura di Garibaldi funge da collante tra Italia e Inghilterra nel saggio L’apparente imparzialità del Governo britannico e la spedizione dei Mille nel quale Christian Rossi descrive dettagliatamente come il Foreign Office mantenne sempre un atteggiamento non ostile nei confronti della spedizione, dovuto sia alla stima che Garibaldi si era conquistato a San Jose sia al rapporto che quest’ultimo aveva con la casa sabauda.  Da sempre la figura di Garibaldi fu circondata nel Regno Unito da un’aura magica. Questa ammirazione profonda doveva però fare i conti con la ragion di Stato e non si poteva spingere oltre. Tuttavia, la tolleranza nei confronti dell’arruolamento di numerosi britannici nelle file garibaldini rappresentò la prova più convincente che la neutralità di Londra fosse stata solo apparente. 

Un’altra isola, Caprera, si svela nel saggio di Alice De Matteo come un punto di incontro privilegiato per i repubblicani che ambivano a organizzare e a sostenere le insurrezioni contro gli stati autocratici in Europa. Nello specifico, dall’incontro fra Leonardo Sanchez Deus e Garibaldi nacque la strategia cospirativa che coinvolse Spagna, Portogallo e Italia nel tentativo di rovesciare l’ordine monarchico europeo. Sebbene negli anni centrali dell’Ottocento questi tentativi fallirono, la loro prefigurazione venne sostenuta da un’intensa elaborazione dottrinale sulla cui base si costruirono dialoghi politici e progetti cospirativi. 

Per Garibaldi Caprera è un archetipo di libertà ed eguaglianza, due principi che, come descrive Emanuela Locci nel saggio Giuseppe Garibaldi in trincea per i diritti delle donne caratterizzano in senso assoluto il pensiero e l’azione del Generale anche riguardo alla questione femminile. Diversamente dagli uomini del suo tempo, infatti, Garibaldi riconosceva pari dignità alle donne sia sul campo di battaglia sia in ambito politico e civile. Il suo impegno fu continuo, specialmente nella seconda parte della sua vita, quando il Generale maturò una decisa adesione ai progetti legislativi, ma anche alle singole iniziative sociale, che riguardavano la promozione dell’emancipazione femminile in ogni campo, da quello giuridico a quello economico. 

Nel saggio Garibaldi e Caprera: un virtuoso connubio raccontato da The Times Federica Falchi riassume attraverso l’analisi degli articoli del quotidiano inglese il rapporto tra Caprera e Garibaldi in tutte le sue forme. Emerge un’immagina edenica dove convive virtuosamente l’animo del combattente e dell’uomo comune. Il Garibaldi tratteggiato dal Times è un uomo riservato, che non aspira ad alcuna ricompensa se non alla gratitudine dei suoi compatrioti per aver compiuto il proprio dovere. Egli si rifugia a Caprera dove conduce una vita semplice, nonostante abbia cambiato la storia d’Europa del XIX e sia ormai un eroe di fama mondiale. Il 1864 vide inoltre la consacrazione della sua figura. Il suo viaggio a Londra fu trionfale: venne accolto da un entusiasmo che gli inglesi non avevano riservato a nessun altro. Il Times ha contribuito alla fama del mito di Garibaldi in Europa ma occorre precisare che questa immagine rivelava un fine politico perfettamente raggiunto: sostituire nel cuore degli inglesi il repubblicano intransigente Mazzini con l’Eroe dei due Mondi, ben più disposto alla collaborazione con la monarchia dei Savoia. Un volume fondamentale per conoscere le origini del suo pensiero politico, talvolta messo in secondo piano dalla grandezza delle sue gesta da condottiero.

 

Alessio Pizziconi