Giulio de MARTINO, Achille e Angelo de Martino. Garibaldini napoletani pp. 52, con 14 illustrazioni in bn, Edizioni L’Armadillo, Roma 2023

Giulio de MARTINO, Achille e Angelo de Martino. Garibaldini napoletanipp. 52, con 14 illustrazioni in bn, Edizioni L’Armadillo, Roma 2023

I fratelli Achille de Martino (nato a Napoli nel 1825) e Angelo (nato nel 1840) rappresentano un aspetto dell’adesione napoletana dell’impresa di Garibaldi in Sicilia e nel Mezzogiorno nel 1860. Sono esempio di quella parte della società meridionale – di sentimenti mazziniani – che scelse di prendere parte attiva alla sovversione della monarchia borbonica. Achille era capitano di artiglieria dell’esercito di Francesco II e faceva parte della Colonna Landi schierata a difesa di Palermo. Dopo la battaglia di Calatafimi, con alcuni commilitoni, disertò e passò dalla parte dei garibaldini conservando il grado. Angelo, più giovane, si sarebbe unito alle truppe dell’Esercito Meridionale Italiano in occasione dell’occupazione di Napoli.
Achille morì difendendo una postazione di artiglieria a Valle di Maddaloni il 1° ottobre 1860 nel corso della battaglia del Volturno. Di lui abbiamo i profili biografici di Mariano d’Ayala e di Matteo Renato Imbriani, oltre alla bella orazione funebre di Fra’ Giovanni Pantaleo, cappellano dei Mille.
Morto Achille, Angelo divenne colonnello dell’Esercito del Regno d’Italia e memorialista del garibaldinismo napoletano. Fu a lungo Segretario dell’Associazione napoletana dei “Veterani e Reduci delle Patrie battaglie” e fu l’autore di un profilo di Giuseppe Garibaldi pubblicato da Felice Tocco nel 1907, in occasione del centenario della nascita dell’Eroe dei due mondi. L’archivio di famiglia, con le armi, documenti, stampe e dipinti, ha consentito a Giulio de Martino (pronipote di Angelo oltre che storico e pubblicista) di ricostruire due vite dedicate alla realizzazione dell’Unità nazionale italiana.