In questo numero

Esce in ritardo questo fascicolo perché abbiamo voluto attendere il XXV Congresso nazionale e le sue conclusioni per dar modo ai soci e ai lettori di conoscere l’assetto che si è data la nostra Associazione (peraltro prontamente pubblicato nel sito www.anvrg.org). Anzitutto abbiamo una presidente uscente, Annita Garibaldi, acclamata dall’assemblea presidente onoraria, degnamente sostituita nella massima carica associativa da Federica Falchi, docente universitaria a Cagliari e già consigliera nazionale e presidente di sezione. Portatrice di nuove idee, come scrive nel testo che pubblichiamo in terza pagina sul significato e sul ruolo dell’Associazione nella società contemporanea, la nuova presidente nazionale è stata ampiamente apprezzata dall’assemblea congressuale.

Questa ha favorito a larga maggioranza l’inserimento di persone nuove tra i consiglieri nazionali e negli organi direttivi, in primis nel consiglio nazionale. Mi riferisco all’ingresso di Raffaella Ponte, direttrice dell’Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento e l’Archivio Storico del Comune di Genova e di Eugenio Fusignani, presidente della Fondazione Museo del Risorgimento di Ravenna e vicesindaco della città. Fanno l’ingresso nel Consiglio nazionale Andrea Spicciarelli, collaboratore del Museo Civico del Risorgimento di Bologna, che sarà il nuovo direttore dell’Ufficio Storico di Porta S. Pancrazio con Matteo Stefanori vicedirettore, e Roberto Ibba dell’Unversità di Cagliari quale vicesegretario. Per il resto si è trattato di semplici aggiustamenti nel segno della continuità. Si è fatta, invece, chiarezza eliminando la sovrapposizione dei ruoli di Segretario nazionale e direttore di “Camicia Rossa”, sperando in tal modo di riuscire ad assicurare alla nostra rivista una più regolare periodicità.

Questo fascicolo è ovviamente dedicato al congresso, con foto di copertina della presidente Falchi, ma anche alle numerose iniziative del periodo estivo, la maggior parte delle quali dedicate al bicentenario della nascita di Anita e che sono state occasioni di visibilità della nostra Associazione, la quale continuerà ad operare nel solco e per i valori della tradizione garibaldina. (s.g.)