Un saggio storico formato da due parti, la prima delle quali tratta la formazione dell’armata sarda (1815-1860) per poi trasformarsi in quello che diverrà l’esercito nazionale del regno d’Italia con il contributo dell’esercito meridionale garibaldino. Da qui s’innestano alcune vicende memorabili quali: La repressione del brigantaggio, nella quale con documenti ufficiali si ricostruisce l’esatta consistenza del fenomeno e la sua scaturigine, un saggio originale e obbiettivo che non lascia spazio ad ideologie vecchie e nuove. In La nascita e lo sviluppo del primo esercito coloniale italiano (1865 – 1914), si mette in evidenza l’impreparazione politica e tecnica per affrontare un’avventura del tutto nuova per il giovane regno che mancava sì di esperienza, in quanto nazione europea che si avvicinava al problema ben ultima, ma anche di coordinamento fra i politici al governo e la dirigenza dell’esercito. Si arriva a tempi più recenti col testo sulla battaglia spagnola di Guadalajara: un insuccesso non una rotta, nel quale l’Autore descrive, sempre documentandolo, il reale svolgimento della battaglia, le carenze non tutte imputabili ai valorosi combattenti. Ne Il patto tradito. Le vicissitudini della Divisione Pinerolo le parole dell’incipit di Oreste Bovio sono la sintesi migliore per tratteggiare la sua tesi: “La Resistenza, espressione concreta della risoluta volontà del popolo italiano di opporsi con ogni mezzo all’oppressione straniera, nacque spontaneamente nelle forze armate, soprattutto nell’esercito, che si ribellarono ai tedeschi e che non esitarono, in unione talvolta con le forze popolari, a contrastare l’invasore fin dal primo momento. Gli episodi di porta San Paolo a Roma e di Boves, nei pressi di Cuneo…non furono certo gli unici … Molto prima che i partiti politici la organizzassero nelle sue varie forme, ne assumessero la direzione e se ne appropriassero, conferendole anche le valenze di carattere ideologico e sociale …”. In Tessaglia nel settembre – ottobre 1943. La riscossa dell’esercito si racconta il tentativo di parte dell’esercito italiano, dislocato in zone liberate dagli alleati, dopo l’armistizio senza condizioni, di partecipare alla lotta contro i tedeschi con tutte le difficoltà frapposte dai liberatori per sfiducia e interessi internazionali loro particolari. Nonostante tutti questi ostacoli l’esercito italiano operò con onore e successo ogniqualvolta gli fu concesso di partecipare agli eventi. Altri titoli nel testo: Il congedamento dell’esercito meridionale garibaldino; Il manuale dell’istruttore di fanteria; L’impiego militare della ferrovia, tutti assai interessanti e documentati da Oreste Bovio, che giova ricordare essere generale di C.A., già Capo dell’Ufficio storico dello SME e autore di diversi saggi nella materia.
La seconda parte riguarda la storia dell’antico esercito sabaudo. Tutte tesi assai innovative, ardite nella premessa e documentate nello svolgimento e comunque assai piacevoli e scorrevoli nella lettura.