Nel pomeriggio dello scorso 14 ottobre sono stati presentati, presso il Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina, i due romanzi storici di Pasquale Donnarumma P di Partigiano (2020) e P di Prigioniero (2023), entrambi pubblicati con il patrocinio della nostra Associazione.
La serata, iniziata con i saluti del Presidente della Sezione ANVRG di Roma Fabio Pietro Barbaro e della Direttrice del Museo Mara Minasi, ha visto innanzitutto la Vice-presidente Nazionale Mariella Bortoletto leggere un breve discorso della nostra Presidente Raffaella Ponte, la quale «Sebbene fisicamente lontana» ha desiderato «esprimere tutta la mia vicinanza ai presenti e, in particolare, a quanti sono discendenti dei coraggiosi partigiani con le stellette, e ringraziare anche le socie e i soci e tutti coloro che a diverso titolo hanno collaborato a organizzare questa giornata di ricordo e testimonianza, e tutte quelle che l’hanno preceduta e che seguiranno». In sala era difatti presente, assieme ai suoi numerosi familiari, l’Ing. Mario Vivalda, figlio del generale Lorenzo già comandante della Divisione alpina “Taurinense”, quindi Vice-comandante ed infine Comandante della Divisione italiana partigiana “Garibaldi” dal febbraio all’agosto 1944.
«L’ANVRG», ha continuato Ponte nel suo saluto, «in occasione dell’80° anniversario della costituzione della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” ha deciso di riportare alla ribalta, con grande impegno e determinazione di tutti, la storia di questi coraggiosi soldati, che in uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese seppero fare la scelta giusta, pur consapevoli delle enormi sofferenze e rischi nei quali sarebbero incorsi, in molti casi dando la propria vita per il nostro futuro. Una storia purtroppo ancora poco nota, che abbiamo deciso di raccontare attraverso un fitto programma di iniziative commemorative che coinvolge l’intero territorio nazionale, legando con un ideale filo rosso le diverse regioni di provenienza dei soldati della gloriosa Divisione Garibaldi. Il nostro compito non si esaurirà in occasione dell’80° anniversario, ma proseguirà anche negli anni a venire, anche cercando modalità che possano più facilmente raggiungere i giovani, affinché diventino consapevoli che democrazia e libertà sono beni che vanno coltivati e difesi ogni giorno, esercitando con dignità e onore i propri doveri e sostenendo con forza i diritti universali, come Mazzini e Garibaldi ci hanno insegnato».
Dello stesso avviso è stato l’autore dei romanzi Pasquale Donnarumma, il quale – in dialogo con il Direttore dell’Ufficio Storico dell’ANVRG Andrea Spicciarelli – ha sottolineato il suo desiderio, concretizzatosi durante i duri mesi della pandemia da COVID-19 (che Donnarumma ha vissuto in prima linea, essendo medico chirurgo), di narrare la storia di suo nonno, ricostruita a partire dalle lettere e dai documenti ritrovati nella sua casa e quindi intessuti con le carte d’archivio, grazie anche all’apporto del Direttore della nostra rivista “Camicia Rossa”, Sergio Goretti (che purtroppo non è potuto essere presente alla manifestazione), fino a diventare i due libri che raccontano, intrecciando il romanzo con precisi dettagli storici, la partenza di P. (omonimo dell’autore) per il fronte balcanico da un «piccolo paese dell’Irpinia», il suo impatto con la realtà della guerra, la sua scelta di abbracciare la lotta partigiana dopo l’armistizio dell’8 settembre e quindi, nel secondo volume, i tragici mesi della sua doppia prigionia nei campi nazisti prima e sovietici poi.
Dopo la sua appassionata relazione, i presenti hanno ringraziato Donnarumma per il suo sforzo letterario e di ricerca, confermando ancora una volta l’importanza di tenere viva la memoria dell’epopea della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”, non solo in occasione dell’80° anniversario della sua fondazione, ma anche negli anni a venire.
Andrea Spicciarelli