Pljevlja (Montenegro) – Il cippo dedicato alla Divisione “Garibaldi” nel complesso monumentale eretto in ricordo della Resistenza dei militari italiani nella seconda guerra mondiale

UN POMERIGGIO DI DIALOGO SULLA“RESISTENZA DIMENTICATA”

Di Matteo Stefanori

Il 28 maggio 2019, presso la Casa della memoria e della storia di Roma, si è svolto un vivace dibattito intorno al recente volume dello storico Eric Gobetti, La Resistenza dimenticata. Partigiani italiani in Montenegro (1943-1945), edito dalla Salerno editrice nel 2018. Alla presentazione del volume sono intervenuti, in qualità di relatori, Isabella Insolvibile, studiosa di storia militare, di Resistenza e crimini di guerra (come l’eccidio di Cefalonia), e Federico Goddi, socio dell’ANVRG (a lui si deve l’ordinamento del fondo d’archivio sulla Divisione Garibaldi dell’associazione custodito oggi ad Asti) e tra i massimi esperti dell’occupazione italiana in Montenegro.

Eric Gobetti, storico free-lance ben conosciuto dai nostri soci per i suoi lavori sulla Divisione Garibaldi e per i viaggi da lui organizzati in Montenegro sui luoghi della memoria di quella esperienza, ha saputo sintetizzare con grande capacità stilistica in questo volume i risultati di una ricerca decennale, basata su fonti d’archivio italiane e non, su una sterminata bibliografia in lingua italiana e serbo-crotata, sulla raccolta di memorialistica e testimonianze inedite e interviste ai sopravvissuti a quei terribili anni di guerra. Questi e altri meriti sono stati riconosciuti a Gobetti dai relatori: il dibattito tra i tre studiosi si è concentrato soprattutto sull’aspetto umano della vicenda, ovvero i soldati e gli uomini che ne furono protagonisti, analizzato con grande attenzione e equilibrio nelle pagine del libro, nonché sui passaggi fondamentali di quei mesi, primo fra tutti la “scelta” di combattere dopo l’8 settembre contro gli ex alleati tedeschi e a fianco dei partigiani di Tito, fino a pochi giorni prima acerrimi nemici. Non dimenticando il sacrificio e le tremende sofferenze degli uomini della Divisione, la discussione è sempre stata molto attenta a non scadere in una vuota retorica eroica, soffermandosi anche su questioni complesse e controverse che riguardarono i soldati: le scelte obbligate dagli istinti di sopravvivenza; la partecipazione di alcuni di loro, negli anni precedenti all’8 settembre, alla guerra fascista nei Balcani, macchiata da gravi episodi di repressione nei confronti della popolazione jugoslava; il loro ruolo di reduci nell’Italia del dopoguerra e la memoria da loro trasmessa alle generazioni successive.

Al dibattito ha preso parte anche il pubblico intervenuto in sala: tra questo figuravano alcuni figli di reduci, nonché Anna Balzarro e Annita Garibaldi Jallet, rispettivamente direttrice dell’Istituto romano della Resistenza (Irsifar) e presidente dell’ANVRG, le due realtà organizzatrici dell’evento.