La storia può essere narrata seguendo varie procedure. Si può partire da una visione d’insieme che abbraccia una molteplicità di fattori e concause che vanno a comporre un quadro organico nel quale collocare gli eventi, oppure può scaturire da singole fonti dalle quali possono diramarsi le coordinate per la ricostruzione del contesto storico.
Le autrici del volume edito a Germignaga nel 2016 col titolo Due donne una bandiera – Annalina Molteni e Gianna Parri – hanno scelto questa seconda opzione facendo rivivere, con la pubblicazione di documenti in gran parte autobiografici, personaggi ed eventi dell’epopea risorgimentale. Si tratta di documenti relativi alla vita di due donne straordinarie che, se pur diversamente, hanno contribuito in modo determinante a realizzare l’indipendenza e l’unità d’Italia. Esse sono Laura Solera Mantegazza e Adelaide Cairoli madre, quest’ultima, dei noti fratelli caduti in battaglia. Un pregio del libro è quello di avere restituito a queste due splendide figure femminili quella meritata visibilità che la memoria storica a volte nega alle donne. Prova ne sia il fatto che nel 2012, a Milano, si sia tentato – per fortuna senza esito – di intitolare a Radetzky la via Laura Solera.
Per questo lavoro sarebbe riduttivo parlare solo di due autrici. In realtà esse sono almeno tre se si considera la copiosa documentazione autobiografica che Laura ci ha lasciato e che si dipana lungo tutto il percorso narrativo alternandosi a quello delle due storiche. Le quali entrano nella vita di Laura con discrezione e rigore storiografico lasciando parlare i suoi vivi ricordi, la sua diretta testimonianza di un periodo glorioso e irripetibile.
Al centro delle memorie di Laura, che ci fa rivivere il fervore delle eroiche imprese garibaldine, c’è il Lago Maggiore, specchio di luoghi e di eventi sulle rive lombarde e piemontesi. E poi c’è la Sabbioncella, mitica villa dove Laura ospitò e curò Garibaldi ferito e dove le due autrici hanno invano cercato le lettere che Mazzini le inviò.
Le due donne – Laura e Adelaide – pur nella loro comune dedizione alla causa risorgimentale, rappresentano due modi diversi di interpretare il proprio tempo. Laura ne coglie i segni innovatori ed anticipatori di future conquiste sociali e civili. E’ una donna del suo tempo che va oltre il proprio tempo. Adelaide, che vide cadere quattro dei suoi otto figli, resta una figura di culto, una madre tragica, icona, mito, simbolo dell’estremo sacrificio offerto per la patria. Laura si apre al mondo futuro, Adelaide scolpisce il passato per eternarlo nella memoria collettiva. Laura è la speranza, Adelaide ci mostra il prezzo che, per questa speranza, è stato pagato.
Il contesto socio-culturale di Laura ci offre molti elementi per comprenderne le scelte di vita. Sia la famiglia di origine di alta estrazione sociale, colta, laica, antiaustriaca, sia Monza, la città natale, centro economico e culturale avanzato, crocevia di patrioti e clandestini, costituiscono il tessuto connettivo in cui si è formata ed è maturata la sua personalità. Qui si è sviluppata la sua sensibilità per i popoli oppressi d’Europa dopo la restaurazione del 1815.
Laura è un’antesignana dell’emancipazione femminile che antepone gli ideali del bene comune del suo paese, dell’Europa e della società a quelli privati della famiglia, vissuta con e per i figli, più come luogo di impegno per il mondo che come rifugio dal mondo. Da qui l’allontanamento dal marito rivelatosi inadeguato a condividerne le scelte. Instancabile il suo impegno per curare i feriti, per finanziare le battaglie liberali, per dare protezione all’infanzia abbandonata, per combattere l’analfabetismo dei poveri e delle donne, per un’educazione scolastica laica… Le sue pagine, oltre ad essere una testimonianza viva e coinvolgente di eventi memorabili come “le cinque giornate di Milano”, “la battaglia di Novara”, “la spedizione dei mille”…, ci rendono partecipi dei suoi incontri con i grandi protagonisti del Risorgimento tra i quali spiccano Cattaneo, Mazzini….e naturalmente Garibaldi che rivela, nel suo rapporto con Laura, la sua grande considerazione per le donne e la sua umanità.