di Federica Falchi
Intervenendo al XXV Congresso dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, la prof.ssa Federica Falchi, quale delegata della Sezione di Cagliari ha parlato dello stato attuale e delle prospettive del sodalizio garibaldino enunciando un programma di massima per il prossimo futuro. Ecco il testo del suo intervento che costituisce riferimento ideale e operativo della nuova presidenza nazionale.
Quella del Congresso è stata per me una giornata molto emozionante. Mi sono accostata a questa Associazione dopo aver conosciuto Annita Garibaldi ed è oggi con grande emozione che penso alla fine del suo mandato, perché Annita è una persona che ha un carisma, uno spessore intellettuale e morale così importante che credo sarà veramente difficile che una persona sola possa anche minimamente avvicinarsi al suo modo di essere presidente.
Però questa è un’Associazione ed io credo molto nel lavoro delle associazioni. Ho sentito citare più volte Mazzini, ma come sappiamo anche Garibaldi condivideva le stesse idee, ed è alla sua concezione di associazione che dobbiamo ispirarci: «fa vostre le idee altrui, vostro l’altrui progresso» scriveva il Maestro nei Doveri. Solo unendo, infatti, tutte le nostre energie, diverse ma complementari, possiamo sperare di rendere attiva un’associazione che ha una grande tradizione ed è portatrice di ideali profondi nei quali tutti ci riconosciamo. Quando si aderisce ad un’associazione lo si fa perché si crede in quegli ideali e si ambisce a trasmetterli. Questo obiettivo sono certa che sarà possibile raggiungerlo con la collaborazione di tutti, altrimenti sarà impossibile sopperire alla mancanza di una figura carismatica come quella di Annita (anche se non sarà una mancanza perché lei starà sempre al nostro fianco).
Una cosa molto bella e entusiasmante è la passione che ho notato negli interventi di tutti e credo che, se ciascuno di noi saprà cogliere le sollecitazioni che sono pervenute da tutte le sezioni, alcune più attive altre meno attive, saremo in grado di coinvolgere nella nostra attività un numero crescente di persone.
Siamo in un momento in cui la pandemia ci ha fatto capire delle cose importanti. La prima è che ognuno di noi, oltre ai diritti da reclamare, ha anche dei doveri civici da assolvere; la seconda è la consapevolezza che vi sono nuovi strumenti tecnologici per veicolare contenuti culturali, e noi dobbiamo fare in modo di usarli adeguatamente.
Durante il Congresso sono pervenuti da più parti inviti ad usare i social media in maniera più consapevole e spero che tutti insieme saremo in grado di farlo. Abituiamoci a filmare le manifestazioni che organizziamo o alle quali prendiamo parte e diffondiamole via web. Il linguaggio dei giovani va capito e rispettato se vogliamo trasmettere anche a loro gli ideali garibaldini.
In una prospettiva di medio termine, sarebbe auspicabile organizzare per questa estate un bel convegno a Caprera con la partecipazione di tutte le sezioni e della popolazione locale.
Nel lungo periodo, invece, dobbiamo adoperarci per valorizzare il patrimonio inestimabile, fatto di cimeli e documenti, che abbiamo nei musei, nelle case museo etc. Ben vengano iniziative che rendano fruibile ai molti tale ricchezza, nell’ottica comunitaria, che è tipica della tradizione garibaldina e propria dell’associazione.
Ho presentato la mia candidatura alla presidenza perché credo fermamente negli ideali di fratellanza e solidarietà propri dei garibaldini e nel dovere morale di trasmetterli.