LA GIUBBA DI GIACOMO GRIZIOTTI NEL MUSEO GARIBALDINO DI MARSALA Elio Piazza

In una delle bacheche del Museo civico Garibaldino “Giacomo Giustolisi” di Marsala è esposta una giubba della leggendaria falange dei Mille ivi sbarcati con Garibaldi l’11 maggio 1860. L’interessante cimelio che ci riporta ad una delle pagine più esaltanti del nostro Risorgimento è legato ad una microstoria locale, alla figura ed all’opera del maestro elementare Giuseppe Caimi che raccolse le biografie dei Mille in parte attraverso la corrispondenza interscolastica con le quinte classi delle località di loro provenienza. La notorietà di questo insigne educatore crebbe così tanto in campo nazionale da meritare l’appellativo Il Maestro dei Mille.

Egli ebbe contatti con molti dei discendenti dei volontari di quella avventurosa Spedizione in Sicilia ed ebbe modo di raccogliere documenti, foto e cimeli oggi conservati presso il Centro Internazionale Studi Risorgimentali Garibaldini e nel Museo “G. Giustolisi”. Al nipote del Tenente Colonnello Giacomo Griziotti, omonimo Colonnello di Fanteria in congedo, il Caimi chiese qualche cimelio per la sua appassionata raccolta ed il nipote fu ben lieto di aderire alla richiesta inviandogli il biglietto postale qui riportato:

E’ sufficiente il biglietto del nipote per attestare che la giubba esposta al Museo è proprio quella indossata dal Griziotti il quale, nella sosta di Rampingallo il 12 maggio 1860, ricevette da Garibaldi il comando della 9^ Compagnia di nuova formazione e che a Salemi presiedette alla fabbrica delle lance ad integrazione dei fucili e delle baionette in dotazione ai Mille?

E qui il quesito rimanda, per una testimonianza incontrovertibile, ad un episodio recentemente occorsomi durante il mio trasferimento in ambulanza dall’ospedale di Marsala a quello di Trapani per dilatare due coronarie che minacciavano l’occlusione. Il bravo infermiere professionale che mi accompagnava mi riconosce come il direttore della scuola da lui frequentata nella classe del maestro Caimi. Il viaggio diventa subito una felice avventura tra i ricordi cari degli anni ’60 e la conversazione non può vertere che sul Caimi e sulla sua raccolta delle biografie dei Mille. Ma egli vuole raccontarmi e farmi rivivere la scena dell’arrivo di un plico voluminoso dal Caimi atteso con ansia da Pavia. Il plico viene recapitato a scuola, nell’aula in cui la classe viene invitata a concentrarsi in attesa di vederne il contenuto.

– “Ragazzi, tutti in piedi! Nessuno si muova! Sarò io a mostrare a ciascuno di voi quello che contiene questo pacco.”

– Nell’aria c’è curiosità mista a trepidazione mentre il maestro rimuove l’involucro ed estrae una giubba che eleva come oggetto sacro. E’ visibilmente commosso e la sua voce tradisce un’emozione profonda. Poi si avvicina a noi ragazzi ancora fermi in piedi e ci mostra la giubba del garibaldino Giacomo Griziotti donatagli dall’omonimo nipote.

-“Vedete le macchie……. Il sudore delle battaglie……qualche strappo.”

Caro direttore della mia scuola, quell’episodio rimarrà indelebile nella mia memoria, assieme al ricordo dei miei compagni e del maestro che fu per me maestro di vita.

L’ambulanza, intanto, aveva percorso l’intera distanza tra i due ospedali ed io, assorto in quella imprevedibile rievocazione, a tutt’altro avevo rivolto pensieri ed emozioni fuorché alla condizione di paziente destinato a far parte della numerosa famiglia dei cardiopatici. (Marsala, 25 marzo 2013)