150° della Campagna dell’Agro romano Gianfranco Paris

La ricorrenza del centocinquantesimo avversario della Campagna dell’Agro Romano per la conquista di Roma, come correttamente venne definita dai patrioti volontari che nel 1867 intendevano conquistare Roma per strapparla al potere temporale dei papi e farla diventare capitale del regno appena costituito nel 1861, è stata l’occasione per l’ANVRG, su iniziativa della Federazione regionale del Lazio, per lanciare una intensa campagna di rivalutazione dell’impegno di tutti quei patrioti che, raccogliendosi intorno alla personalità di Giuseppe Garibaldi, intendevano testimoniare che la raggiunta unità non era soltanto merito dell’esercito piemontese e della borghesia di stampo monarchico, ma aspirazione di popolo, inteso nel senso mazziniano del termine.

Un evento che trova le sue radici nell’episodio della Repubblica Romana del 1848-49 durante il quale la componente democratico-popolare del Risorgimento manifesta in modo inequivocabile l’intenzione di aspirare ad una Italia unita si, ma repubblicana e regolata da una costituzione simile a quella che i costituenti approvarono in Campidoglio nel 1849 poco prima che i cannoni francesi li sfrattassero dalla sede nella quale l’avevano discussa e redatta durante oltre cinque mesi.

I fatti avvenuti in Sabina e nel Lazio nel 1867 sono stati fatti passare dalla storiografia di stampo monarchico prima, e monarco-fascista del ventennio poi, solo come una sconfitta: la sconfitta di Mentana, proprio per sottolinearne l’inutilità e relegarla nella memoria delle cose negative poste in essere da italiani avventurosi e non degni di eroica memoria.

Né la storiografia dell’era repubblicana di questi ultimi 70 anni ha indagato molto per cancellare questo neo, che è rimasto tale e che permane anche nello insegnamento scolastico nel quale l’evento viene liquidato con superficiale, forse voluta, considerazione.

Garibaldi, Menotti e i tanti protagonisti come i Fratelli Cairoli, il ternano Faustini, il reatino Ludovico Petrini e tutti i volontari che vi parteciparono intendevano far sapere ai Savoia e al governo di Torino che l’Italia non era stata solo una conquista dell’esercito piemontese, e intendevano dimostrare che il popolo era maturo per essere governato con sistemi democratici.

Oltre alla celebrazione delle battaglie di Montelibretti, Monterotondo e Mentana, l’iniziativa più importante è quella della realizzazione di una vera e propria Guida dei luoghi dove sono avvenuti tutti i fatti che ha il duplice scopo di attirare l’attenzione sulla storia e di rivalutare quei luoghi perché diventino familiari alle popolazioni che vi abitano e a coloro che amano il turismo culturale. E’ una realizzazione editoriale che sarà utile anche nelle scuole, dove gli insegnanti possono svolgere un ruolo importante nella formazione civica degli allievi partendo dalla memoria storica locale e additandone l’importanza.

I programmi delle singole iniziative sono pubblicati nel sito www.anvrg.org mentre la cronaca delle manifestazioni in corso (Montelibretti 13 e 20 ottobre – Rieti 23 ottobre – Monterotondo 26 ottobre – Terni 19, 20, 21 ottobre, 3 e 4 novembre) sarà pubblicata nel prossimo numero di Camicia Rossa.