Numeroso pubblico nella Sala della Biblioteca fiorentina delle Oblate all’iniziativa su Garibaldi

GARIBALDI A SIGNA

di Paola Fioretti

Il 19 novembre, nella Sala Conferenze della Biblioteca delle Oblate, è stato presentato il libro di Maurizio Sessa (peraltro nostro socio) “La sciabola e la zappa – Giuseppe Garibaldi a Villa Castelletti di Signa – Un mese tra memoria, mito e storia (18 maggio – 21 giugno 1867)”.

L’evento è stato fortemente voluto ed organizzato dalla Florence Art Edizioni con la stretta collaborazione dell’ANVRG di Firenze ed il Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

Formulata come una conversazione a più voci, ha visto alternarsi al tavolo degli oratori, oltre all’autore, Luca Brogioni dell’Archivio Storico del Comune di Firenze, il Sindaco di Signa Giampiero Fossi, il Direttore di “Camicia Rossa” Sergio Goretti, il Direttore di Villa Castelletti di Signa Luca Allegri, il Rappresentante dell’ANPI Oltrarno Alessandro Sardelli, il Presidente del Comitato Fiorentino per il Risorgimento Sergio Casprini. Ha coordinato i vari interventi Silvia Tozzi che, nel titolo dell’evento “Garibaldi alle porte di Firenze”, ha trovato modo di indirizzare gli interventi degli ospiti, offrendo al pubblico una visione di quel periodo e di quella particolare vicenda, quanto mai articolata, supportata anche dalla proiezione di immagini correlate.

Si è così scoperto un piccolo tesoro, un manoscritto del 1906 da Ferdinando Benucci, l’allora vicedirettore dell’Istituto Agrario di Castelletti, fondato nel 1859 dal marchese Leopoldo Cattani Cavalcanti per i figli del popolo a cui si potevano aprire le porte della cultura e della pratica agraria. L’Eroe che sempre aveva desiderato ritirarsi nella sua isola a compiere le opere che avrebbero reso Caprera un gioiello verde e non solo uno scoglio arido, vedeva nel lavoro agricolo uno strumento di crescita civica. Quando arriva a Signa, nel 1867, è pronto ad intraprendere la campagna militare nell’Agro Pontino, ma non può restare troppo esposto alle attenzioni della polizia: Signa sarà per lui un ottimo punto per capire la politica che si svolgeva nella Firenze Capitale, ed interpretare al meglio le attese dei tanti patrioti che, come lui, sognavano la liberazione di Roma.

Attraverso i vari interventi, si sono potute conoscere tante realtà particolari, come quella di Signa e del suo tessuto sociale di allora; quella del marchese Cattani Cavalcanti, che ospitò Garibaldi e che condivise gli stessi ideali unitari; l’aspetto artistico del mito garibaldino che vide nello scultore Oreste Calzolari uno dei migliori produttori (Monumento di Fiesole e di Piazza Mentana) dell’immagine del mito e che si legò a Signa per aver tenuto la direzione della locale Manifattura ceramica; la stampa dell’epoca, che non mancava di includere Garibaldi nelle cronache, lasciandosi coinvolgere in una politica diretta ed immediata, fatta anche di abbondante satira.

Insomma un quadro vivo di quel momento, reso ancora più verosimile, dalla presenza di alcuni figuranti che con fedeltà vestivano i panni di garibaldini in armi (grazie alla collaborazione della Associazione Historica Lucense). La serata si era aperta con una visita all’attigua sede della Biblioteca Archivio del Risorgimento, ricca raccolta di documenti e preziosi cimeli del nostro passato, con la preziosa guida del Prof. Mazzoni.