I ragazzi delle scuole reatine leggono passi sulla Resistenza

La festa della liberazione nelle sezioni del Centro Italia

RIETI – Con la partecipazione attiva della Sezione di Rieti della ANVRG “Lando Mannucci” si è svolta a Rieti l’iniziativa “Strade di Liberazione”. Alle ore 10,00 del 25 Aprile un gruppo di cittadini aderenti a varie associazioni democratiche e repubblicane ANPI, ANVRG “Giuseppe Garibaldi”, CGIL, Controvento, Rete studenti medi, Centro antiviolenza Angelita, ACLI, Libera, Auser, Arci, Comitato 25 aprile, si è recato a deporre un fiore sotto le targhe di vie e piazze dedicate ad antifascisti e partigiani. Alle ore 11,30 gli stessi si sono ritrovati nel Parco dedicato al partigiano Angelo Gunnella, combattente clandestino prima, e poi nell’esercito italiano del dopo 8 settembre 1943 a fianco degli Alleati. Qui alcuni giovani delle associazioni sopra citate hanno letto alcuni passi di scritti di partigiani combattenti caduti sul campo di battaglia e la figlia del partigiano Gunnella ha ricordato la figura del padre. Una breve ma intensa cerimonia in una splendida mattinata di primavera. (G. Paris)

POGGIO MIRTETO – La Sezione di Poggio Mirteto il 25 Aprile ha partecipato alla iniziativa “Un fiore sotto le targhe dedicate ad antifascisti e partigiani”. La cerimonia è avvenuta dinanzi alla lapide dei caduti partigiani con la partecipazione del presidente della Sezione Pasqualino Carconi, il sindaco Giancarlo Micarelli e l’assessora alla cultura Maria Cristina Rinaldi, entrambi iscritti alla ANVRG, il Vicepresidente Vincenzo Di Mario. La città di Poggio Mirteto, insieme ai paesi circonvicini della bassa Sabina, fu oggetto di gravi rappresaglie durante l’occupazione nazi-fascista. La più grave di tutte fu l’eccidio del Tancia, ove furono fucilati vecchi, donne e bambini per reazione ad azioni partigiane. Hanno partecipato numerosi iscritti della Sezione.

VITERBO VETRALLA – In occasione della ricorrenza della Festa della Liberazione 2021 la Sezione di Viterbo-Vetralla “Felice Ribichini” dell’ANVRG ha inviato il seguente telegramma al Sindaco di Vetralla: “Signor Sindaco, le limitazioni dettate dalla pandemia non ci consentono di poter celebrare, in modo degno, la ricorrenza del 25 aprile, Festa nazionale. Cogliamo comunque l’occasione per manifestarle l’adesione incondizionata della nostra Associazione agli ideali di libertà e di democrazia che trovarono nella lotta al nazifascismo l’espressione più alta e nel 25 Aprile la data che meglio ricorda il sacrificio di tutti coloro, di ogni fede e partito, che non esitarono a versare il proprio sangue nella difesa di detti nobili principi. Sebastiano Chiarenza, Presidente.”

MONTEROTONDO – Si è svolta a Monterotondo la 76° celebrazione del 25 aprile, giornata della Liberazione, nel rispetto delle limitazioni imposte dalla pandemia. La cerimonia si è svolta nel Giardino del Cigno, avanti al monumento a Edmondo Riva, medaglia d’oro alla Resistenza. Erano presenti, oltre il sindaco Riccardo Varone, l’Assessore regionale del Lazio Mauro Alessandri, ex sindaco di Monterotondo, il Presidente della sezione Anpi di Monterotondo Antonio Tedesco, e i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e, per l’ANVRG della costituenda sezione di Monterotondo, Enrico Angelani.
La manifestazione è stata preceduta, dall’invito alla cittadinanza di apporre un fiore sulle targhe delle numerose vie che recano il nome di un partigiano e dall’illuminazione della Torre comunale con iscrizioni inneggianti alla Liberazione. Inoltre, è stata presentata una guida ai luoghi della Resistenza a Monterotondo, curata da Valter Sbergamo, cultore di storia locale che vanta di essere discendente di valorosi combattenti partigiani. E’ stato sottolineato che essa diventerà un supporto prezioso per i percorsi che l’Anpi organizza, da tempo, con gli studenti e i cittadini alla scoperta delle testimonianze, ancora rilevanti, che sono rintracciabili sul territorio della battaglia del 9 e 10 settembre 1943 scaturita dall’aggressione di 900 paracadutisti tedeschi (fu il secondo più importante aviosbarco della seconda guerra mondiale) che si risolse con la loro sconfitta. La cruenta battaglia provocò circa 500 caduti. Singolare è che lo stesso numero di perdite si ebbe 76 anni prima, il 25 ottobre 1867, con la battaglia garibaldina per l’espugnazione di Monterotondo nell’ambito della Campagna dell’Agro romano per la Liberazione di Roma. Durante l’occupazione tedesca nei successivi nove mesi, prese vita e vigore il movimento partigiano eretino, traendo linfa da un diffuso stato d’animo della cittadinanza da sempre avversa al Fascismo (l’ultimo sindaco eletto prima del Fascismo fu il socialista Giuseppe Serrecchia, che fu, poi, il primo sindaco eletto con l’avvento della democrazia e della Repubblica). Centinaia furono i monterotondesi che subirono il carcere e confino. Tanto fu la valenza della lotta partigiana, che fruttò oltre dieci medaglie ad altrettanti combattenti e a Monterotondo la medaglia d’argento al Valore militare. Ed è così divenne la Città dei Due Risorgimenti. Vicende e protagonisti di tali due fasi storiche sono ben documentati nel Museo storico che da alcuni anni è attivo allo Scalo, presso la Torre Civica, nel quale si conserva, anche, rilevante testimonianza dei “Cairoli del Lazio”, così definiti da Garibaldi con riferimento alla famiglia monterotondese dei Giovagnoli, della quale ben sei membri (Francesco, Raffaello, Mario, Ettore, Fabio e Alessandro) furono parte attiva negli eventi connessi alla Repubblica Romana del 1849 e all’impresa volta alla liberazione di Roma nelle file dei volontari garibaldini nel 1867.
Nel celebrare questa giornata del riscatto, fondante della nostra democrazia repubblicana, è scaturita unanime dagli interventi l’esigenza di rivolgere la nostra attenzione e le nostre energie per soddisfare l’anelito a superare questo straordinario difficile momento della pandemia per creare le condizioni di un nuovo scenario per un mondo di più diffusa democrazia, di solidarietà sociale e di pace. Obiettivi che sono ancora così lontani dal raggiungersi. Occorre più impegno diffuso e volontà di lottare tutti insieme (Nazioni, Associazioni e cittadini), per raggiungere quei mondi ideali che erano negli aneliti dei nostri nonni del Risorgimento (Tutte le Nazioni sono sorelle e lo schiavo solo ha diritto di fare la guerra al tiranno – Garibaldi, presidente del Congresso per la Pace e la Libertà di Ginevra del 1867) e, poi, dei nostri padri Resistenti che tanto si adoperarono e sacrificarono per donarci questo inalienabile patrimonio di valori che fatichiamo tanto a onorare! (Enrico Angelani)