MONTEROTONDO 1943

Si è svolta presso il monumento a Edmondo Riva, medaglia d’oro alla Resistenza, la celebrazione della battaglia di Monterotondo del 9 e 10 settembre 1943. Cerimonia che si tiene, in collaborazione con l’ANPI, da oltre 70 anni, grazie alla sensibilità mostrata dalle Amministrazioni comunali che si sono succedute al governo di questa città. Con essa, da sempre, si pone in risalto che Monterotondo fu la prima città a essere aggredita dai tedeschi dopo l’annuncio dell’Armistizio dell’8 settembre 1943 tra l’Italia e gli Alleati. Sul suo territorio avvenne il secondo più importante aviosbarco della guerra: furono lanciati, 900 paracadutisti con l’ordine di catturare gli alti gradi dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano e, se presenti, anche i membri del Governo e della Real Casa. All’epoca Monterotondo era divenuta un’efficiente cittadella militare con un imponente sistema difensivo e presidiata da 1.700 militari. Fu realizzato per ospitare il Capo dello SME e per evitare che Roma potesse divenire un campo di battaglia minaccioso del suo patrimonio storico-archeologico. Il sistema difensivo venne concepito contro attacchi da parte degli Anglo-americani. L’Armistizio fece divenire i tedeschi i veri aggressori, i quali rimasero soccombenti nello scontro con i militari italiani, coadiuvati dai civili. Durante i nove mesi di occupazione nazista si sviluppò un forte e combattivo nucleo di Resistenza che valse, poi, l’assegnazione a Monterotondo della medaglia d’argento a valor militare per meriti partigiani.

Nel mio intervento e in quelli del Sindaco Riccardo Varone e dell’Assessore regionale del Lazio, Mauro Alessandri, ex sindaco della città nei dieci anni precedenti, è stata rimarcata un’inadeguata evidenza dell’evento nella storiografia italiana.

Per dare conto in breve degli eventi che hanno connotato questa battaglia, ritengo opportuno metterli a raffronto con quelli dell’altra storica battaglia condotta da Garibaldi e i suoi volontari che qui li vide impegnati a combattere ben 76 anni prima, nell’ambito della Campagna dell’Agro romano per la liberazione di Roma. Ecco perché Monterotondo si fregia del titolo di Città dei due Risorgimenti. Sorprendenti le analogie tra le due battaglie. (Enrico Angelani, Vicepresidente ANPI di Monterotondo)