Annita Italia in una foto d’epoca. Un anziano reduce garibaldino le bacia la mano

ANNITA ITALIA Profilo biografico

Annita Italia Garibaldi, tornata dall’Australia con la famiglia nel 1880, all‘età di due anni, è immediatamente portata a Caprera a conoscere, con la sorella Rosa e il fratello Giuseppe (Peppino), l’illustre nonno.

Cresce a Roma dove segue l’insegnamento della Scuola Metodista, religione nella quale è battezzata come gli altri figli di Ricciotti e Costanza. La sua prima esperienza di guerra è in Grecia nel 1912, poi l’impegno maggiore lo vive sul Carso, dove per tre anni svolge le funzioni di infermiera della Croce Rossa. Si è creduto a lungo che fosse infermiera volontaria ma studi recente compiuti dalla prof. Tavormina hanno documentato che ha compiuto gli studi necessari per essere crocerossina a tutti gli effetti. Scrive nel 1917 “Una infermiera italiana al fronte francese” che testimonia del suo impegno e del suo rinnegare la guerra nella quale ha perso due fratelli, Bruno e Costante. Partecipa successivamente come traduttrice dall’inglese (si è laureata a Roma) alla Conferenza della pace di Parigi, poi a varie conferenze internazionali (Washington, l’Aja, Genova...).

Tornata in Italia ad assistere la madre negli ultimi mesi di vita del padre Ricciotti, rinuncia nel 1924 ad appartenere alla Croce Rossa e alla stampa italiana per non sottostare alle leggi fasciste. Da allora viene sorvegliata dal regime, ma riesce ancora a compiere grandi viaggi in America Latina, negli Stati Uniti e in Canada come conferenziera della famiglia. Ne trae alcuni opuscoli in particolare sulla nonna Anita.

Viene trattenuta fuori d’Italia quando si inaugura il monumento al Gianicolo a Roma nel 1932 per essersi opposta al trasferimento delle ceneri di Anita da Nizza. Da allora si dedica alla madre, alla casa di Riofreddo, alla vita della famiglia che dipende ormai dal fratello Ezio, vicino al Duce, non avendo lasciato Ricciotti alcuna sostanza.

Seppur costretta alla rassegnazione, mantiene buoni rapporti con alcuni esponenti dell’opposizione, e una stretta corrispondenza con il fratello Sante esule in Francia. Partecipa alla Resistenza sul territorio di Riofreddo aiutando l’avanzata degli Alleati verso Roma con una radiotrasmittente.

La madre Costanza muore nel 1941. Da allora le due sorelle sono molti isolate, ignorate dai fratelli sopravvissuti, e dopo la morte di Rosa nel 1958 Annita Italia si rassegna a separarsi degli amati cimeli a profitto dell’ANVRG, fidandosi del Senatore Aldo Spallicci, per quanto molto del patrimonio fosse già stato manomesso da approfittatori e sciacalli. Il 7 aprile 1962 si spegne a Roma. Il carro funebre è scortato dalle crocerossine in divisa, come fu per la madre, dalla casa di Via Pompeo Magno al Verano, dove riposa con i suoi, rendendo alla sua figura di donna coerente e coraggiosa il meritato omaggio (Annita Garibaldi)