MARIO BIRARDI, UNO DEI “PADRI” DEL MEMORIALE DI GARIBALDI A CAPRERA

 

Il 23 maggio è morto, a 92 anni, l’ex senatore maddalenino Mario Birardi, “cultore di storia patria, ispirato ai valori della repubblica e della libertà, propri della figura di Giuseppe Garibaldi”: così lo ricorda il necrologio della Fondazione del Memoriale di Caprera, il grande museo allestito nell’ex Forte Arbuticci e inaugurato nel 2012 dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di cui Birardi era amico personale.

Birardi è considerato uno dei “padri” del Memoriale, che deve, tra l’altro, proprio a lui moltissimi dei documenti e dei cimeli esposti. “Fin dall’inizio – diceva a Serena Lullia in una intervista del gennaio 2018 – ho messo a disposizione quasi tutta la mia collezione di cimeli di Garibaldi. Un piccolo contributo alla mia città”. Figlio di pescatori, da bambino Birardi frequentava l’asilo Garibaldi. La divisa era un grembiule rosso. Un colore che diventerà la sua fede politica. «Siccome ero uno dei più alti a scuola, mi facevano partecipare alla cerimonia del 2 giugno vestito da garibaldino”, raccontava divertito Birardi. “Da lì è partita – spiegava – la mia passione per il Generale che è andata crescendo di pari passo con la politica. Fare il collezionista richiedeva ovviamente dei mezzi economici. Non era facile. Ma non ho mai avuto vizi. Non ho fatto mancare nulla a mia moglie. Pur avendo la passione del mare non ho mai comprato una barca. Tutte le mie risorse le ho investite per comprare cimeli in giro per l’Italia». Oltre centocinquanta pezzi pregiati, tra cui delle preziose lettere autografe. Una collezione pensata come luogo aperto alla ricerca e alla didattica per i più giovani e meno giovani.
“Al Forte Arbuticci noi volevamo realizzare – spiegava – un museo che ricostruisse la vita e le imprese dell’Eroe dei Due Mondi, dalla nascita alla morte, da Nizza a Caprera, un museo dall’ approccio moderno. “E volevamo – aggiungeva- che il Memoriale fosse legato alla casa museo, che resta il fulcro e il patrimonio più importante dell’isola. Lì le persone vanno e vivono l’emozione di vedere l’abitazione, i luoghi, gli oggetti appartenuti a Garibaldi”.

Nato il 19 maggio 1930 a La Maddalena, ne fu sindaco dal 1997 al 2002. Operaio al cantiere navale, alla politica era arrivato presto, a 16 anni, affiancando il padre nella fondazione della prima cooperativa di pescatori. Aveva poi lavorato alla direzione nazionale comunista al fianco del segretario nazionale Enrico Berlinguer. Con il suo attivismo riuscì a far arrivare alla Maddalena importanti finanziamenti con i quali iniziò il percorso di recupero e valorizzazione delle ex fortificazioni sull’isola di Caprera (tra cui il Forte Arbuticci). Con gli studi era arrivato alla terza media: “Sono dottore in ferro battuto”, rispondeva sorridendo quando gli si chiedeva se si era laureato. (C.P.)