Garibaldi a Caprera

Il codice universale per il progresso e la pace (da "Garibaldi vivo" di A.A. Mola, Mazzotta, 1982)

 proposto da Garibaldi a Ginevra nel 1867


Discorso al Palais electoral di Ginevra durante il Congresso della pace il 9 settembre

Non avrei preso la parola, cittadini, se non mi stesse a cuore di rispondere ad alcuni discorsi che da questa tribuna si udivano testé. I loro autori mi perdoneranno se non posso essere della loro opinione. Io mi vanto di amare la Svizzera come un suo figlio: i principi che regnano presso di lei sono quelli che mi sono cari e che ho sempre difesi. Io mi trovavo in questo paese, come nella mia patria. Lungi da me il pensiero di voler compromettere la neutralità. Nondimeno non posso approvare quella prudenza un po’ timida e un po’ egoista che non vuole nulla arrischiare per alleviare le miserie altrui. Se uno de’ miei figli mi chiedesse, vedendo un uomo annegare nel lago, se bisogna salvarlo, direi: quando si vede il proprio simile nel pericolo, bisogna soccorrerlo. Così non sono del parere di coloro che dicono: ogni paese ha il governo che si merita. Noi non vogliamo abbattere la monarchia per fondare le repubbliche: ma vogliamo distruggere il dispotismo per fondare sulle sue rovine la libertà ed il diritto. Il dispotismo è menzogna: e la menzogna dev’essere odiosa a tutti, anche a coloro che non colpisce direttamente nella loro esistenza e nei loro interessi. Il solo rimedio contro il dispotismo è la fratellanza universale dei popoli liberi. Ed il generale conchiuse il proprio dire, sottoponendo al congresso, in forma di ampliazione del suo programma, una serie di risoluzioni così concepite:
1°  Tutte le nazioni sono sorelle.
2°  La guerra tra loro è impossibile.
3°  Tutte le querele che sorgeranno tra le nazioni dovranno essere giudicate da un Congresso.
4°  I membri del Congresso saranno nominati dalle società democratiche dei popoli.
5°  Ciascun popolo avrà diritto al voto al Congresso, qualunque sia il numero dei suoi membri.
6°  Il papato, essendo la più nociva delle sette, è dichiarato decaduto.
7°  La religione di Dio è adottata dal Congresso e ciascuno dei suoi membri si obbliga a propagarla. Intendo per religione di Dio la religione della verità e della ragione.
8°  Supplire al sacerdozio delle rivelazioni e della ignoranza col sacerdozio della scienza e della intelligenza.

La democrazia sola può rimediare al flagello della guerra.

Lo schiavo solo ha il diritto di far guerra al tiranno, è il solo caso in cui la guerra è permessa.