Il monumento a Don Giovanni Verità

MODIGLIANA PER GARIBALDI

di Sergio Goretti

Modigliana – Convegno sulla Trafila – Da sinistra: Mirtide Gavelli, Pietro Caruso, Annita Garibaldi  e Fabio Bertini
Modigliana – Convegno sulla Trafila – Da sinistra: Mirtide Gavelli, Pietro Caruso, Annita Garibaldi e Fabio Bertini

Modigliana fa parte della Romagna Toscana e fu capoluogo e sede di una Sottoprefettura del compartimento fiorentino dall’arrivo di Napoleone al 1848/49 dopodiché continuerà a far parte della Toscana fino al 1923 passando poi sotto la provincia di Forlì. Per queste ragioni le iniziative sulla trafila garibaldina, nell’ambito delle “Feste dell’800”, quest’anno sono state promosse congiuntamente dall’ANVRG dell’Emilia Romagna e della Toscana a cui la cittadina peraltro si sente particolarmente legata.

Un primo momento di riflessione culturale sugli eventi del 1849 si è avuto venerdì 13 settembre presso il giardino del Museo Don Giovanni Verità con l’intervista a Michele Finelli, autore del libro “Guelfo Guelfi e l’etica mazziniana nell’Italia monarchica (1837-1911)” condotta da Pietro Caruso, direttore de “Il Pensiero Mazziniano”. La giornata si è conclusa con “A cena nell’800”, una apprezzata rivisitazione culinaria della cena offerta dai modiglianesi a Garibaldi, curata dalla Pro Loco di Modigliana.

Sabato 14, una bella giornata di fine estate, è stato commemorato Don Giovanni Verità (che ospitò Garibaldi e capitan Leggero nel 1849 sottraendoli alla cattura e a sicura morte) presso il monumento a lui dedicato sito nell’omonimo giardino, alla presenza di autorità civili e militari. Per l’ANVRG era presente la presidente nazionale Annita Garibaldi, il direttore di “Camicia Rossa”, la presidente dalla Federazione Toscana, il presidente della sezione di Ravenna, il vicesindaco di Ravenna Eugenio Fusignani ed altri esponenti dell’Associazione.

Nella medesima mattinata presso il Nuovo Teatro dei Sozofili si è svolto il convegno dal titolo “1849. L’anno della Trafila” organizzato a cura dell’AMI di Modigliana con la collaborazione dell’ANVRG, in particolare di Alessandro Minardi, collezionista e curatore di mostre su temi risorgimentali.

I lavori, coordinati da Pietro Caruso, sono stati introdotti dai saluti di Nicola Poggiolini, presidente AMI di Modigliana “Silvestro Lega”, del Sindaco della cittadina Jader Dardi, il quale ha sottolineato l’attualità dei valori del Risorgimento e di quanto poco si parli oggi di cittadini e molto, troppo, di popolo e infine quelli di Michele Finelli, nuovo presidente nazionale AMI.

Fabio Bertini, docente universitario, presidente del Coordinamento dei comitati per la promozione dei valori risorgimentali, primo dei relatori, ha trattato il tema della Repubblica romana del ’49 e la sua connotazione europea. Il Risorgimento italiano – ha affermato – fu fatto politico europeo, in particolare la difesa della Repubblica romana e fu di respiro europeo la Costituzione, testo di grande modernità, specie se comparata agli statuti quarantotteschi. Ha chiuso la sua articolata prolusione con una provocazione politico-culturale: perché non rielaborare la costituzione europea sulle basi della Costituzione della Repubblica romana?

Mirtide Gavelli del Museo del Risorgimento di Bologna ha accompagnato il suo intervento da immagini proiettate su uno schermo riferite alla Repubblica romana e ai luoghi della Trafila, singolarmente commentate. Ha approfondito il concetto di “trafila” come organizzazione sul territorio per aiutare e salvare i profughi politici, nella fattispecie due patrioti – Garibaldi e Leggero – ricercati da più eserciti e altrimenti destinati alla fucilazione. Una rete, dunque, di aiuto che faceva capo a persone che già si conoscevano, che già avevano fatto queste azioni di aiuto per altri, una struttura segreta, sotterranea che già funzionava fatta di ex carbonari, mazziniani, liberali.

Il direttore de “Il Pensiero Mazziniano”, dopo aver fatto alcune osservazioni sull’aspetto filosofico e psicologico del Risorgimento nella coscienza di chi l’ha vissuto, ha lasciato le conclusioni ad Annita Garibaldi, la quale si è soffermata sull’ultima parte della Trafila, dopo Modigliana, fino al salvamento a Cala Martina, ed ha passato in rassegna gli anni del secondo esilio, detti “anni dell’attesa”, che formarono il Garibaldi costruttore dell’unità d’Italia.

Sempre a Modigliana dal 16 al 23 novembre è stata allestita una mostra ispirata al 170° della Repubblica romana da titolo “Le costituzioni parallele” con immagini, documenti e cimeli esposti nella ex Chiesa della Misericordia.