OMAGGIO AI GARIBALDINI CADUTI IN FRANCIA Valerio Benelli

Nel centenario della Grande Guerra cerimonie a Bligny e Verdun

La Francia è stata, nel mese di settembre, al centro di una due giorni all’insegna del ricordo. All’interno delle iniziative messe in cantiere per ricordare i 100 anni dal 1917 si sono tenuti incontri promossi dall’Associazione Artiglieria Francese, che ha stretto accordi di gemellaggio con le associazioni sorelle di Italia, Gran Bretagna e Germania, ricordando i caduti di cento anni fa e ai quali è stata invitata anche la nostra Associazione. A Bligny, comune di appena 119 abitanti, a 17 chilometri ad ovest di Reims, si trova il più grande cimitero di guerra militare italiano in Francia. Su una superficie di 3,5 ettari contiene le spoglie di circa 5.000 soldati italiani della prima guerra mondiale. In maggioranza si tratta di militari del II Corpo d’armata italiano in Francia, comandati dal generale Albricci che si batté sulle colline di Bligny contrastando l’offensiva tedesca del luglio 1918; si trovano anche militari della Legione Garibaldina del 1914 e delle Troupes Auxiliaires Italiennes en France (T.A.I.F.). In ricordo di questo, Bligny è entrata nella toponomastica di diverse città italiane.

Si è tenuta lo scorso 20 settembre, presso la Necropoli Militare Italiana di Bligny, la annuale Giornata del Ricordo promossa dal Consolato Italiano di Metz per commemorare i soldati italiani morti nelle battaglie sul fronte dell’Ardre (Marne) del Maggio/Giugno del 1918. La Necropoli è il più grande Cimitero militare italiano di Francia.

La struttura cimiteriale è di alto prestigio, la cui gestione è demandata al Consolato italiano a Metz e per la quale le Autorità francesi hanno reiterato l’auspicio di poter predisporre una candidatura congiunta Francia-Italia di presentazione del sito per l’inserimento nella lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Si tratta di un sito dall’alto valore simbolico, tenuto conto anche delle commemorazioni che si terranno, nel corso del 2018, nella Regione del Grand Est di Francia, per la ricorrenza del Centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale.

L’evento del 20 settembre 2017 ha assunto una rilevanza del tutto speciale, derivante dall’avere, il Consolato italiano di Metz, associato alla Commemorazione la Federation Nationale de l’Artillerie di Francia e l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, oltre alla partecipazione della Federazione Artiglieri Britannica e della Deutsch Freudenkreis Artilletruppe tedesca. L’Associazione Artiglieri d’Italia ha esteso l’invito alla nostra Associazione, anche in considerazione della presenza a Bligny del monumento alle vittime della Legione Garibaldina.  Dopo la cerimonia di deposizione di corone e cuscini floreali al monumento centrale della Necropoli, da parte del Console Italiano Adolfo Barattolo, del Vice prefetto della Marne, del Sindaco di Chambrecy nonché dell’addetto militare all’Ambasciata, ci si è spostati al monumento ai caduti della Legione Garibaldina dove, a fianco del Console, del Vice Prefetto e del Sindaco, anche la nostra Associazione, rappresentata dal consigliere nazionale Valerio Benelli, ha avuto la possibilità di depositare un cuscino floreale alla base del monumento.

Nutrite le rappresentanze dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, guidata dal Generale a riposo Rocco Viglietta, quella degli Artiglieri di Francia, Gran Bretagna e Germania. Nel corso della cerimonia sono state deposte corone di fiori ai monumenti ai caduti francesi, tedeschi, britannici, italiani e dei garibaldini, sono state pronunciate allocuzioni della Vice Prefetto della Marne, del Console Generale d’Italia a Metz, dell’Addetto per la Difesa C.V. Giuseppe Schivardi, mentre la Banda militare di Lione intonava, presso le Necropoli italiana, francese, britannica e tedesca, gli inni nazionali dei 4 Paesi rappresentati.

All’evento commemorativo dei nostri Caduti nelle battaglie della Marna del 1918 ha fatto seguito, nella stessa giornata, una altrettanto solenne ”Cerimonia Internazionale alla Memoria di tutti gli Artiglieri” caduti nel corso della prima Guerra Mondiale, co-organizzata con la Federazione Nazionale francese degli Artiglieri, e tenutasi presso il ”Giardino della Rimembranza-Jardin du Souvenir” antistante la Necropoli Italiana di Bligny. Alla cerimonia il consigliere nazionale ANVRG Benelli ha avuto la possibilità di illustrare, con un’allocuzione, la presenza della Legione Garibaldina nonché di fornire un cenno sulla storia della nostra Associazione. La conclusione dell’evento commemorativo internazionale è stata ad opera del Console Italiano di Metz. All’evento ha preso parte anche una ventina di studenti delle scuole locali, ai quali sono state preliminarmente illustrate le ”origini” storiche della Necropoli italiana di Bligny. La nostra presenza è stata molto gradita, soprattutto da parte delle rappresentanze associative italiane della Circoscrizione che erano convenute presso la Necropoli.

All’indomani, 21 settembre, nella città di  Verdun, nel distretto della Mosa, la nostra delegazione è stata ricevuta in Municipio e ha visitato il Museo della battaglia di Verdun e l’Ossario di Douaumont.

Con 26 onorificenze concesse, Verdun è la città più decorata di Francia e al mondo. Un adagio dei soldati francesi della Grande Guerra citava: «Se non avete visto Verdun, non avete visto la guerra», considerando anche le modeste dimensioni dell’area geografica interessata dagli scontri, nonché l’impressionante quantità di uomini che vi parteciparono. Parlare di Verdun nella Grande Guerra è sinonimo di «guerra totale».

La battaglia di Verdun fu l’unica grande offensiva tedesca avvenuta tra la prima battaglia della Marna del 1914 e l’ultima offensiva del generale Erich Ludendorff nella primavera del 1918. Fu una delle più violente e sanguinose battaglie di tutto il fronte occidentale della prima guerra mondiale; ebbe inizio il 21 febbraio 1916 e terminò il 19 dicembre dello stesso anno, vedendo contrapposti l’esercito tedesco, guidato dal capo di stato maggiore, generale Erich von Falkenhayn, e l’esercito francese, guidato dal comandante supremo Joseph Joffre sostituito al termine del 1916 con il generale Robert Georges Nivelle. Verdun costituì un punto di svolta cruciale della guerra in quanto segnò il momento in cui il peso principale delle operazioni nel fronte occidentale passò dalla Francia all’Impero britannico, fece svanire le ancora concrete possibilità della Germania di vincere la guerra e influenzò in parte l’entrata in guerra degli Stati Uniti d’America nel conflitto. Questa spaventosa battaglia divenne una sacra leggenda nazionale in Francia, sinonimo di forza, eroismo e sofferenza, i cui effetti e ricordi perdurano ancora oggi; la battaglia coinvolse quasi i tre quarti delle armate francesi, e benché nella storia, e nella stessa prima guerra mondiale, ci siano state battaglie anche più cruente, Verdun detiene probabilmente il non invidiabile primato di campo di battaglia con la maggior densità di morti per metro quadro. Il fatto d’armi che più si avvicina a Verdun fu la battaglia di Stalingrado nella seconda guerra mondiale, spesso considerata una «Verdun russa» ma, mentre a Stalingrado l’esercito tedesco tentò la conquista di una città strategicamente importante, a Verdun lo scopo dell’offensiva di Falkenhayn fu quello di “dissanguare goccia a goccia” l’esercito francese. Nei piani del capo di stato maggiore tedesco, l’importanza morale e propagandistica di un attacco a Verdun avrebbe fatto in modo che tutto lo sforzo francese si riversasse nella difesa di un caposaldo ritenuto di primaria importanza per la Francia. Lo scopo era quello di convogliare il maggior numero di truppe nemiche in un solo settore, per poi colpirlo con il violento impiego di artiglieria, in modo da infliggergli il maggior numero di perdite possibile.

L’ossario di Douaumont, ubicato sui resti di uno dei nove villaggi distrutti dalla battaglia di Verdun,  è una sorta di necropoli della prima guerra mondiale, la cui architettura, che ricorda l’impugnatura di una spada, ha valore simbolico di monumento commemorativo degli orrori della famosa battaglia.