Il busto al garibaldino Bajocchi inaugurato ad Atri

UN GARIBALDINO ORTONESE

Nicola Serafini

L’Archivio di Stato di Torino ha sul suo sito on-line un database contenente le informazioni sui circa 35.000 garibaldini che si unirono all’esercito del generale Giuseppe Garibaldi, forse il più grande esercito volontario della storia d’Italia, nel corso dei mesi successivi allo sbarco dei Mille avvenuto a Marsala l’11 maggio 1860. Si è inteso far emergere dall’anonimato quella moltitudine di eroi sconosciuti provenienti da quasi tutte le regioni italiane, da molti Paesi Europei e anche dalle Americhe e dall’Africa. Il database è il frutto del lavoro di schedatura di oltre un anno condotto sui fondi documentari “Mille di Marsala”, “Esercito Italia Meridionale” e “Archivio Militare di Sicilia” dell’Archivio di Stato di Torino e della serie “Prefettura di Genova, Matrici di passaporti” dell’Archivio di Stato di Genova. Tra l’altro il progetto ha permesso di individuare anche due garibaldini dei “Mille” che non figurano nell’elenco ufficiale, si tratta di Guglielmo Gallo, di Molfetta e del romano Vincenzo Speroni, già volontario nella 1^ guerra d’Indipendenza e durante la difesa della Repubblica Romana nel 1849.

Com’è noto, Pietro Bajocchi, di Atri, è stato l’unico abruzzese partito da Quarto il 5 maggio 1860, caduto combattendo, appena ventiseienne, alle porte di Palermo il 27 maggio 1860. Consultando, però, l’elenco on-line dei volontari garibaldini che si aggiunsero alla spedizione dei Mille, troviamo diversi abruzzesi di Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo, Lanciano, Guardiagrele, ed anche un ortonese. Si tratta di Carmelo Dolci, nato, appunto, ad Ortona. I Dolci o Dolce, risultano presenti in Ortona già nella metà del Settecento, suddivisi in quattro nuclei familiari esercitanti le attività di contadino e calzolaio. I libri parrocchiali, conservati nella Biblioteca Diocesana “S. Domenico”, ci possono fornire dati per meglio individuare questo personaggio, un garibaldino ortonese di cui non si aveva alcuna notizia. Infatti nel Liber Baptizatorum, redatto tra il 1819 ed il 1852, risulta registrata alla data del 19 maggio 1822 la nascita, avvenuta quattro giorni prima, di “Carmelus” (il testo è in latino), quartogenito di cinque figli maschi di Tommaso Dolce, contadino, e Rosa Nanni. Il piccolo viene battezzato da don Giovanni delle Carceri, economo-curato della parrocchia della Cattedrale di San Tommaso Apostolo. Continuando la ricerca attraverso i registri degli Stati delle Anime (una specie di censimento ecclesiastico), che coprono gli anni dal 1818 al 1854, risulta che Carmine Dolci, poi Dolce, ancora celibe, era componente del nucleo familiare del padre che, con ogni probabilità, aiutava nel lavoro dei campi. Quando il trentottenne ortonese si aggiunse ai garibaldini che, combattendo le truppe borboniche, risalivano la penisola, allo stato attuale delle ricerche non ci è dato sapere. Sappiamo però che era un soldato volontario col numero di matricola 621 e venne assegnato alla 2^ compagnia del 5° Reggimento comandato dal colonnello Francesco Sprovieri, della 2^ Brigata guidata dal generale polacco conte Aleksander Izenschmid de Milbitz, della 16^ Divisione comandata dal generale Enrico Cosenz. Il suo reggimento prese parte alla battaglia di Milazzo (17-24 luglio 1860) ed a quella del Volturno (26 settembre-2 ottobre 1860) ed il 7 settembre 1860 era entrato a Napoli al seguito di Garibaldi. Il nostro concittadino venne congedato l’8 dicembre 1860.

Un ortonese, Carmelo Dolci o Dolce, combatté con i garibaldini per l’Unità d’Italia. E’ auspicabile che questo piccolo grande eroe sconosciuto, questo nostro Patriota del Risorgimento, venga degnamente ricordato.